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Febbre West Nile

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FEBBRE WEST NILE

La febbre West Nile è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), appartenente alla famiglia dei Flaviviridae. Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. La febbre West Nile non si trasmette da una persona infetta ad una persona sana tramite il contatto diretto ma attraverso la puntura delle zanzare. I serbatoi del virus sono le zanzare, in particolare quelle del genere Culex che fungono da vettori del virus attraverso le loro punture. Possono essere infettati anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma anche cani, gatti, conigli e altri.

LA LOTTA ALLE ZANZARE 

La lotta alle zanzare si svolge su più fronti: domestico, industriale, agro-zootecnico, turistico e pubblico. Nell’ambito domestico, di limitata estensione, i mezzi a disposizione sono l’uso dei classici repellenti, spray in bombola, fornelletti con piastrine o quelli a liquidi, zampironi, zanzariere, oppure lampade elettroinsetticide fino ai più efficienti impianti temporizzati automatici (flypest). Non tutti i contesti sono adatti ad ospitare un impianto fisso (ad esempio in parchi e giardini pubblici). In questi casi si ricorre a un programma di disinfestazioni studiato ad hoc e che richiede esperienza e professionalità per poter apportare benefici senza danneggiare uomo, animali domestici e la vegetazione. La lotta si realizza in vari modi, ma in particolare con interventi di prevenzione e di lotta contro le larve e contro gli adulti.

PREVENZIONE

Molti problemi legati alla presenza delle zanzare possono essere notevolmente
ridotti attuando operazioni di prevenzione, applicabili sia a livello pubblico che privato eliminando tutti i siti di sviluppo o modificando un determinato habitat in modo da ridurre il numero di larve. Tra i focolai di sviluppo della zanzare ci sono ristagni d’acqua di qualsiasi natura come pozzetti, tombini, grondaie otturate, copertoni, bidoni o contenitori di latta o di plastica che a seconda dei casi, dove possibile, devono essere rimossi, svuotati periodicamente o essere trattati
periodicamente.

LOTTA LARVICIDA CHIMICA

I prodotti chimici devono essere rispondere a una serie di requisiti

  • essere rapidamente biodegradabili,
  • essere a bassa tossicità nei confronti di pesci, molluschi e crostacei
  • essere a basso rischio per l’uomo

LOTTA LARVICIDA BIOLOGICA E MICROBIOLOGICA

Tra i metodi di lotta biologica si ricorda l’uso di predatori in particolare Gambusia affinis, minuscolo pesce, vorace predatore di larve di zanzare. In laghetti e piccoli specchi d’acqua tale specie permette un eccellente controllo delle larve di zanzare.
L’organismo più utilizzato nella lotta biologica è il Bacillus thuringensis. Efficace solo per contatto diretto deve essere ingerito dalle larve di zanzara che una volta intossicate smettono di nutrirsi morendo in un lasso di tempo variabile da poche ore ad alcuni giorni. L’uso del Bti come insetticida e’ stato favorito dal fatto che non sono stati riscontrasti effetti nocivi nei confronti dell’ uomo, dei mammiferi e degli animali domestici. Ha però una scarsa persistenza d’ azione negli ambienti naturali ed elevata sensibilità all’inquinamento organico delle acque.

LOTTA ADULTICIDA

I trattamenti si basano sulla distribuzione di insetticidi prevalentemente su piante e siepi, habitat preferito dalle zanzare alo stadio adulto.
La disinfestazione ha un effetto temporaneo, quello di abbattere la popolazione adulta presente in quel momento. Pertanto il trattamento deve essere ripetuto a distanza di qualche settimana per poter colpire i nuovi adulti che nel frattempo si sono sviluppati dalle uova e dalle larve. Per ottenere dei risultati soddisfacenti è necessario pianificare una vera e propria strategia di lotta adulticida che deve fondarsi su due strategie di intervento: una a fine inverno e l’altra in primavera-
estate.

La disinfestazione a fine inverno ha lo scopo di ridurre la presenza degli adulti ibernanti di quelle specie di zanzare che superano l’inverno allo stadio adulto: zanzare, che se non soppresse, in primavera inizierebbero a moltiplicarsi con una crescita esponenziale. E’ quindi consigliabile effettuare trattamenti nei box, cantine, cavedii, in tutti quei luoghi e anfratti che possano fungere da riparo per gli adulti.

I trattamenti primaverili-estivi devono essere effettuati, a cadenze regolari, a partire da fine aprile-inizio maggio in funzione dell’andamento climatico e sempre associati a una lotta larvicida. Delle circa 3500 specie di zanzare esistenti al modo oltre sessanta si trovano in Italia, anche se le specie più frequenti e diffuse sono molto di meno. Il problema della presenza delle zanzare si presta ad almeno due chiavi di lettura: il primo d’impatto socio-economico e il secondo di importanza medica.
Per quest’ ultimo aspetto bisogna ricordare che le zanzare sono tra gli insetti più conosciuti e temuti capaci di mettere a rischio la salute di centinaia di milioni di persone in varie parti della terra. Costituiscono un grande pericolo per la salute dell’uomo e degli animali essendo in grado di trasmettere numerosi organismi che, una volta insediatisi provocano patologie a volte molto gravi. I parassiti trasmessi possono essere nematodi, protozoi, batteri, funghi e virus.

SINTOMI

La maggior parte dei soggetti infetti non mostra alcun sintomo. Altri manifestano disturbi leggeri come mal di testa, febbre, nausea, vomito, sfoghi cutanei e linfonodi ingrossati. Tali sintomi possono durare da pochi giorni a qualche settimana, in funzione dell’età della persona infetta. Negli anziani e nei soggetti debilitati la sintomatologia può essere più grave: 1 persona su 150 può manifestare febbre alta, mal di testa, confusione, tremori, disturbi alla vista, torpore e convulsioni. Può portare al coma con effetti neurologici anche permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

COME SI CURA? 

Contro la febbre West Nile attualmente non esiste un vaccino e neanche una cura specifica. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o settimana. Nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale.

RIDURRE L’ESPOSIZIONE ALLE PUNTURE DI ZANZARE 

1) Eliminare o svuotare almeno 1 volta alla settimana tutti i possibili ristagni d’acqua come sottovasi, secchi, ciotole, innaffiatoi

2) Fare periodicamente trattamenti antilarvali su tutti i ristagni d’acqua non eliminabili (es, bidoni di raccolta acqua piovana, tombini, caditoie, etc). Si consiglia l’uso di prodotti biologici solo su acque pulite (sottovasi, vasche di raccolta acqua) mentre nei tombini si consiglia l’uso di prodotti a base di principi attivi chimici. Ricordarsi di svuotare i contenitori almeno una volta alla settimana. Attenersi alle etichette dei prodotti per quanto riguarda la frequenza degli interventi (più frequenti con i prodotti biologici)

3) Usare repellenti quando si sta all’aperto

4) Installare le zanzariere alle finestre. Effettuare regolarmente disinfestazioni abbattenti sulle aree verdi contro le zanzare adulte

5) Installare impianti fissi di disinfestazione zanzare

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